CONCLUSO IL CICLO DELLE “LEZIONI NITTIANE”
LA DEMOCRAZIA VALORE ANTICO E MODERNO
DA NON DARE PER SCONTATO
Stefano Rolando ha illustrato l’opera ”La Democrazia” due volumi del 1932/33
E’ cominciata con un riferimento ad un recente richiamo di Giorgio Napolitano, in occasione del viaggio a Tel Aviv sul principio generale che la cultura della democrazia non da mai per scontato che la stessa democrazia sia per forza fuori da rischi e pericoli. Un riferimento evidente parlando dell’opera (“immane” la definì Luigi Firpo) scritta da Francesco Saverio Nitti nei primi trenta anni del novecento intitolata “La Democrazia”. Due volumi pubblicati in più più lingue, dall’esilio di Parigi tra il 1932-33 ma iniziata come riflessione e con appunti dal 1904. Con una evidente impennata tra il 1922 e il 1924 quando Nitti, ancora in Italia dopo l’avvento del fascismo, si raccoglieva ad Acquafredda sui classici della storia, della filosofia, del diritto e delle scienze politiche per un’opera che si collocava nella strumentazione intellettuale per resistere al fascismo e riportare l’Italia nella storia delle libertà. Questo il senso ed il messaggio dell’ultima conferenza del ciclo di lezioni promosso dall’Associazione “Francesco Saverio Nitti” presso il Centro culturale Nitti di Melfi, dedicato a letture nittiane. Cioè una scelta di libri di Nitti professore (Scienze delle Finanze), Nitti politico, Nitti statista, che hanno tuttora una forte aderenza alla riflessione, nel nostro Paese e in Europa, sulle “vie d’uscita”. Quest’ultima lezione è stata tenuta dal prof. Stefano Rolando (Università IULM di Milano e presidente della Fondazione Nitti, organismo che raccoglie, oltre all’Associazione costituita da familiari e amici, anche le istituzioni nazionali, regionali e locali). Come nei casi precedenti una doppia lezione: al mattino per le scuole di Melfi e Potenza (in particolare gli studenti degli istituti che si richiamano proprio al nome di Nitti), al pomeriggio per la cittadinanza con in sala anche esponenti della politica e delle istituzioni, tra cui tutti i candidati sindaco del ballottaggio a Melfi. “Propongo brani della vasta opera di Nitti – ha detto il prof. Rolando – che dimostrano lo sguardo profondo alla storia da quella greca in poi e soprattutto la sensibilità alla severa lezione del novecento, ma al tempo stesso la capacità di immaginare, con giustificate ansie, il futuro dell’Italia e dell’Europa. Dunque pagine di attualità attorno ad un valore che dai tempi di Nitti ad oggi è cambiato pur mantenendo un suo senso etimologico originario con evidente priorità”. E’ cambiata la democrazia?, la democrazia è in pericolo? Queste alcune delle domande rivolte dai partecipanti. “Certo Nitti, pur avendo grande dimestichezza col giornalismo, non poteva immaginare l’esplosiva funzione dei mass media nella seconda metà del secolo, la trasformazione del ruolo dei partiti fino all’attuale forte priorità per la leaderschip; e forse neppure la difficile tenuta della regola di Montesquieu sulla separazione dei poteri. Ma sono anche aumentate le possibilità di creare condizioni di democrazia partecipativa e non solo rappresentativa così che il dibattito resta aperto. E la democrazia si salva se il dibattito resta appunto aperto e se i cittadini restano diffusamente coscienti dei propri diritti”. Le letture dei brani sia di Nitti sia di Norberto Bobbio sono state fatte dall’attore Gennaro Tritto. Gianluca Tartaglia, direttore dell’Associazione Nitti, ha ringraziato tutti i relatori del ciclo di lezioni annunciando che i testi integrali delle conferenze con i brani letti saranno raccolti e pubblicati.