Una bella discussione al Centro culturale Nitti di Melfi, introdotta da Gianluca Tartaglia che ha ricordato tutti i contributi succedutisi negli ultimi mesi (tra cui Piero Bassetti, Alessandro Laterza e Gianfranco Viesti), ha chiuso ieri sera il ciclo degli incontri promossi dalla Associazione e dalla Fondazione che si richiamano a Nitti sul tema delle “questioni post-nittiane”.
Un tema cioè centrato su scritti e pensieri dello stesso Nitti in materia di emigrazione, società, partecipazione, democrazia, sviluppo che, letti un secolo dopo, si rivelano profetici e utili per interpretare il presente.
Ospite dell’ultima giornata Innocenzo Cipolletta (economista, già direttore generale di Confindustria e presidente delle Ferrovie dello Stato ora presidente dell’Università di Trento e del Festival dell’Economia di Trento). Sollecitato da Stefano Rolando (presidente della Fondazione Nitti) da Giovanni Vetritto (dirigente generale alla Presidenza del Consiglio) sui nodi del rapporto oggi tra Stato e mercato e quindi anche su come il Mezzogiorno può uscire dalla crisi.
“Molti di noi sono nittiani senza saperlo – ha esordito il prof. Cipolletta – considerando cioè l’economia come una scienza sociale, interpretativa, non come una scienza esatta. In realtà Stato e mercato coabitano da sempre e il loro rapporto elastico dipende dall’intelligenza, quando c’è, della politica. Ora è il momento di rilanciare la domanda pubblica che è alla base di una ripresa anche di ruolo delle ragioni del mercato. Vale per l’Europa, per l’Italia e per il nostro Mezzogiorno. Naturalmente l’incremento della spesa pubblica comporta un pre-requisito essenziale, che ci sia una morale elevata”.
Un modo di parlare dell’economia in forma chiara e semplice che ha trattenuto fino alla fine con interesse un folto pubblico. Hanno preso parte alla discussione anche il direttore generale della Federazione dei Cavalieri del Lavoro Franco Caramazza, il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza che ha convenuto con l’analisi di Innocenzo Cipolletta “a condizione che le istituzioni abbiano chiaro il progetto da perseguire”, l’assessore al Bilancio del Comune di Melfi Alessandro Panico, che ha svolto riflessioni sul ruolo delle città divenute ormai un ineludibile motore dello sviluppo.
Prima della dibattito un incontro tra il prof. Cipolletta, il presidente della Fondazione Nitti prof. Rolando e il sindaco della città Livio Valvano.